Torture - Il simulatore di ostilità popolare
Uno degli obbiettivi di tutti i torturatori (si può presumere l'organizzazione statunitense che ha creato, con innesti e satelliti, il sistema delle torture elettroniche, fornisca di una sorta di manuale minimo ai torturatori) è quello di desocializzare la vittima. Portarla all'isolamento ed a credere che il mondo ce l'abbia con essa e possibilmente far credere che tutti i rapporti con le persone avuti anche prima dell'inizio delle torture siano stati segnati da una preparazione di essa alle torture di poi, o comunque dall'inganno e slealtà. Inganni e slealtà che senza dubbio esistono nel mondo reale, talvolta anche in maniera generalizzata e brutale, ma in questo caso ci troviamo di fronte ad un inganno per perseguitare meglio la vittima.
Come funziona uno dei loro trucchi preferiti:
1) La vittima è abituata a sentire voci dentro casa, nel silenzio. In questa situazione alla vittima vengono fatte udire voci che sembrano passare da un telefono, oppure da un computer, insomma, la vittima comprende benissimo che queste voci non provengono da persone che parlano accanto o lontano da essa. Hanno un aspetto artificiale.
2) Quando la vittima esce all'esterno e si trova in mezzo a tanta o poca gente, si fanno sentire alla vittima voci del tipo del punto 1). In questo modo la vittima crederà, sbagliandosi, di poter distinguere nettamente voci artificiali delle torture dalla voce delle persone in un ambiente molto o poco affollato (per esempio la stanza di un bar oppure la piazza dove si tiene una conferenza).
3) Stando il fatto che la vittima crede di essere capace di distinguere nettamente le voci delle torture dalle voci delle persone si torturerà la vittima con voci che non si distinguono minimamente da quelle delle persone in carne ed ossa che parlano a poca o molta distanza. A questo punto, queste voci delle torture identiche a quelle udibili in un normale ambiente, cominceranno a diventare ostili verso la vittima, facendogli credere di essere odiata anche nei luoghi che frequenta, in maniera che poi smetta di frequentarli, per finire chiuso in casa o quasi.
Questo sistema non è difficile da comprendere.
C'è però da dire che talvolta questo sistema si mischia con lo stalking organizzato vero e proprio, percui bisogna essere freddi e razionali nel distinguere, Per esempio al Signor Mario Rossi potrà capitare di essere oggetto di stalking di gruppo alla mattina al bar, mentre al pomeriggio in una biblioteca o al super market sarà invece vittima del "simulatore di ostilità popolare".
L'obbiettivo del "simulatore di ostilità popolare" è privare la vittima della socialità col resto del genere umano. la socialità col resto del genere umano è fondamentale per una vita sana, si pensi solo al fatto che l'isolamento carcerario è una delle punizioni usate su detenuti invisi al sistema giudiziario-carcerario.
L'elemento essenziale da tenere a mente, che passa di testa spesso alle vittime a causa delle torture, è che il mondo è al 99,99% contrario alla persecuzione sadica delle persone, che i torturatori sono pochi nel mondo, e che uno scenario in cui il mondo odia alla morte una persona ma non gle lo manifesta apertamente per anni è un idea che i torturatori vogliono far credere al torturato, probabilmente sempre in virtù del manuale minimo fornito ai torturatori. E l'obbiettivo è sempre privare della vita sociale la vittima.
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